Folle affanno, di Pedro Lemebel (Edicola Ediciones)
Per chi non conoscesse Lemebel ricordo che è l’autore di uno dei romanzi più profondi e toccanti a tema lgbt che siano mai stati scritti.
Ho paura torero è infatti considerato una pietra miliare del genere.
In Folle affanno ritroviamo la stessa scrittura precisa, chirurgica ed elevata ma se possibile portata ad un livello ancora più alto.
Trentaquattro racconti, trentaquattro piccole istantanee del Cile durante e dopo la dittatura.
Trentaquattro fotografie in movimento che raccontano la lotta di un popolo intero e poi delle donne e del mondo lgbt per affermare la propria libertà.
In mezzo a tutto questo arriva come un tornado la peste del ventesimo secolo.
L’AIDS diventa l’unica cosa che unisce un popolo povero, in lotta e in cerca di riscatto, al mondo patinato dell’Occidente ricco e degli Stati Uniti in particolare.
Ma in tutto il libro non troveremo mai parole di sconforto o di compatimento perché Folle contagio non è la cronaca di una strage ma il potente e caleidoscopio tributo alla resistenza e alla rivoluzione.
Ed il linguaggio è talmente forte ed unico da far assurgere questa manciata di racconti al rango di saggio di eccezione.
La lotta di una minoranza si fa onda politica fino ad incarnare ed a comprendere essa stessa l’intero afflato alla libertà di un popolo tutto, abbattendo così ogni barriera di genere
“Schivando la consuetudine dei generi binari, scrollandomi di dosso la cartolina seppiata della famiglia tipo, e soprattutto evadendo la vigilanza del discorso; piuttosto, approfittando dei suoi intervalli e silenzi; in mezzo e a metà, riciclando un’oralità fatta di scarti fecali che, in un’alchemica espulsione, circoscrive la sua cronaca rosa intorno al piacere sfinterico, mi attengo al turbamento causato da questo aroma per manifestare la mia differenza.”
“Mi scrollo le piume dalla frana ideologica che non ne i ha mai intrappolati. Lo faccio perché il vento della fuga utopistica non ci raggiunga con la sua depressione.[..] Perché la rivoluzione sessuale, oggi incorniciata di nuovo nello status conservatore, è stata eiaculazione precoce in questi vicoli del Terzo Mondo e la paranoia sieropositiva ha buttato all’aria tutti gli sforzi dell’emancipazione omosessuale.”
Recensione di Annachiara Falchetti
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