LUNA BUGIARDA, di Ben Pastor

LUNA BUGIARDA, di Ben Pastor (Sellerio)

Il maggiore della Wehrmacht Martin Bora è di stanza a Lago, vicino Verona. Due mesi prima ha perso la mano sinistra a causa di una granata, che oltre a distruggergli l’arto gli ha disseminato il corpo di schegge di metallo. È sofferente, nel fisico e nello spirito: il conflitto tra la sua coscienza e il dovere di soldato è sempre più acceso, e l’amore della moglie lontana appare sempre più incerto.

Malgrado l’indiscutibile valore militare e alcuni episodi di eroismo che hanno favorito la sua carriera, è guardato con sospetto da una parte dei capi, che non credono fino in fondo alla sua fedeltà al regime. Viene energicamente “invitato” ad affiancare i fascisti per risolvere il mistero dell’assassinio di un notabile del luogo, quindi si trova costretto a collaborare con l’ispettore Guidi della polizia di Verona.

Il rapporto controverso che si crea tra i due uomini e l’animo sempre più tormentato di Bora rappresentano il cuore di questo ottimo “giallo militare”.

Questa volta, diversamente da quando ho letto Lumen, sapevo già che Ben Pastor non è un polveroso prof tedesco fissato con le cose della guerra (come superficialmente mi ero immaginata) ma una bella, colta ed elegante signora italiana di settant’anni che vive negli Stati Uniti. Con un nome meraviglioso: Verbena, e che suscita in me tanta simpatia!

Nell’affollatissimo panorama di serie noir più o meno riuscite, la Pastor ha avuto un’idea narrativa vincente e ha dato vita ad un ciclo di romanzi con protagonista il “nazista buono ma non troppo” Martin Bora che trovo veramente molto affascinanti e ben fatti.

Recensione di Elena Gerla

LUNA BUGIARDA Ben Pastor

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