MADAME VITTI – Marco Cosentino Domenico Dodaro

Madame Vitti di Marco Cosentino e Domenico Dodaro (Sellerio – marzo 2022)

Maria Caira, assieme alla sua famiglia e a quella del suo fidanzato Cesare, emigra da Gallinaro (Frosinone) a Parigi. Lei per sfuggire alla miseria, lui perché il padre deve sfuggire alla legge.

A Montmartre e a Montparnasse vivono moltissimi emigrati che cercano lavoro negli atelier degli artisti. Cesare è un bell’uomo e si guadagna da vivere posando per vari pittori, anche Maria si arrangia allo stesso modo, questo mondo l’affascina sempre più e decide di aprire un’accademia di belle arti, per sole donne e con il nudo maschile come protagonista dei futuri ritratti. È il 1890. Tra i vari insegnanti ci sarà anche Paul Gauguin.

Maria è bella, spregiudicata, furba e sa guardare avanti Costruisce così la sua fortuna, mettendo sempre l’Accademia al primo posto, ciò a scapito della sua vita privata, accettando compromessi non del tutto leciti.

La ricostruzione della nascita di questa rivoluzionaria accademia è stata fatta dal nipote Cesare Erario, fondatore del museo intitolato all’accademia, che racconta la straordinaria storia di Maria e della sua famiglia e che si trova ad Atina dal 2013.

Una storia di riscatto e di conquista, ma a che prezzo?

Un libro scritto molto bene, una storia che non conoscevo. Devo ammettere che non ho molto apprezzato i metodi usati da Maria per arrivare al suo scopo: la salvaguardia di un bene materiale a discapito della sua famiglia.

Recensione di Giusy Luvarà

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