“Prendendo per buono che di solito si parte dall’inizio due ragionamenti mi hanno convinto ad adottare il procedimento inverso: primo, non sono propriamente un autore defunto bensì un defunto che fa l’autore, per il quale la lapide è stata una novella culla; e secondo, così lo scritto avrà un’aria più nuova, più galante”
MEMORIE POSTUME DI BRAS CUBAS, di Machado de Assis
Traduzione di Daniele Petruccioli
Una bellissima scoperta per me.
Un capolavoro della Letteratura in lingua portoghese.
Un ritratto acuto, ironico e brillante dell’élite brasiliana dell’Ottocento.
Il protagonista redige e racconta la propria vita partendo dal finale, ovvero dalla sua morte.
” al verme che per primo ha corroso le carni fredde del mio cadavere “.
Machado de Assis da voce ad un defunto prendendosi gioco della morte stessa, anestetizzandola e quasi sfidandola.
Bras Cubas da morto compie un’azione viva che lo consegna ai suoi lettori come un personaggio destinato all’immortalità.
Il risultato è un romanzo surreale, inverosimile e tragicomico.
A mio avviso un capolavoro di genialità creativa.
Recensione di Nicoletta Viberti
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