QUANDO ARRIVA LA PENOMBRA, di Jaume Cabré

QUANDO ARRIVA LA PENOMBRA, di Jaume Cabré (La Nuova Frontiera)

Da manuale: come scrivere una raccolta di racconti tutti indipendenti e apparentemente diversi, che si legge come un lungo, ininterrotto, appassionante romanzo. Il filo rosso che lega i racconti è la morte: violenta, procurata, per vendetta. Ma, meno evidente eppure lampante alla fine della lettura, c’è un altro filo conduttore, che leva ogni cupezza al libro: l’importanza dell’arte in tutte le sue declinazioni, pura espressione della vita.

“Ti piace Petrarca?

Da’ più belli occhi, e dal più chiaro viso

che mai splendesse, e da’ più bei capelli,

che facean l’oro e ‘l sol parer men belli,

dal più dolce parlare e dolce riso…

Qualche compagno imprudente disse ma questa è letteratura, non arte, no? La Granell gli sorrise e disse a tutti, ma guardando lui,

Se il miracolo avviene attraverso le parole, lo chiamiamo letteratura;

se avviene in modo impalpabile per un tempo determinato, lo chiamiamo musica;

e se il miracolo avviene in uno spazio materiale definito lo chiamiamo pittura, affresco, retablo, scultura…

E se il miracolo è lo spazio che crei, lo chiamiamo architettura. L’importante è che ci sia un miracolo. E il mio lavoro per quest’anno, se sarò all’altezza, sarà quello di raccontarvi dei miracoli. Guardò gli studenti con un sorriso dissimulato: Forse dovremmo chiedere che cambino il nome di questa materia! Cara Ariadna Granell, indimenticabile professoressa di Storia di miracoli”

dal racconto Teseo

E poi, quanto fascino nel misterioso quadro di Millet in cui la contadina appare “quasi di spalle, non esattamente di profilo” in cammino “verso il sole nascente che sorgeva da un colle”! Quel quadro (che non sono riuscita a identificare precisamente – forse Cabré ha voluto dare vita autonoma ad un personaggio presente in molte opere di Millet, oppure semplicemente non sono stata capace di trovarlo) torna in molti racconti, con le sue inspiegabili macchie che prima non c’erano, che sono pittura ma che parlano di vita.

Insomma, forse è vero, come dicevamo con un amico, che Cabré dà il suo meglio nei romanzi, la sua abilità nel sovrapporre spazi e tempi diversi si esprime più liberamente in quella dimensione, ma vi assicuro che una raccolta di racconti così bella e originale non la leggevo da anni. Consigliatissimo! E guardate che copertina!

Recensione di Elena Gerla

QUANDO ARRIVA LA PENOMBRA Jaume Cabré

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