CITTÀ TROPICALE Luca Bernardi (Polidoro)

CITTÀ TROPICALE, di Luca Bernardi (Polidoro)

Già in Medusa Luca Bernardi ci aveva sorpreso e le sorprese continuano con Città tropicale: “Nel giugno torrido di una stroboscopica città senza nome, la venticinquenne Zoe si sente annunciare dallo psichiatra la sospensione obbligata del Nivanal, ansiolitico che assume da anni per metabolizzare un trauma famigliare.” Città tropicale inizia correndo. “Correva scalza nel vialetto sotto il cielo bianco tupperware.

Sul prato secco una barbona aizzava corvi e due donne salutavano il sole smorto.” mi piace moltissimo l’uso degli aggettivi, mi piace molto lo stile di Luca Bernardi “ Si ricordi che le avevo detto d‘immaginare il cervello come un tratto di mare? Be’ se diminuiscono i tonni aumentano le aringhe” andate pure a leggere questo dialogo fra Zoe e lo psichiatra e intanto spostiamoci in tutto un ecosistema trattato a dosi massicce di Nivanal. Un farmaco che come tanti altri viene dato per tenere a bada eventi traumatici, e che crea dipendenza e ha effetti tossici.

Quindi l’assunzione dovrà essere scalata fino a eliminarlo del tutto. Un processo graduale. Ed adesso chi lo dice al mondo intero quanto tempo ci metterà a riprendersi senza le dosi del farmaco? Zoe comincia a leggere su Wikipedia tutto ciò che si dice sul farmaco che prende da due anni e mezzo e noi già coinvolti la seguiamo, la prendiamo per mano. “Mangiava sul terrazzino nel cielo costipato e dal balcone la prima strofa di Dalla tomba alla culla” Il cielo costipato di Luca Bernardi.

Uno stile originale e un ritmo veloce. Luca Bernardi, nato a Varese nel 1991, è cresciuto a Bolzano. “Medusa”, suo primo romanzo, è uscito per Tunué, nella collana di narrativa diretta da Vanni Santoni. Ha tradotto vari romanzi per Longanesi. Vive a Milano. Ora per Polidoro Editore ha pubblicato Città Tropicale.

Recensione di Ippolita Luzzo

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