CRONORIFUGIO, di Georgi Gospodinov (Voland edizioni)
L’autore è bulgaro ed è considerato in patria uno dei più importanti scrittori viventi. Nel 2013 pubblica quel gioiello intitolato Fisica della malinconia con cui per un soffio manca lo Strega europeo.
Nel 2021 con Cronorifugio il premio è suo.
Trovo difficile e riduttivo racchiudere in poche righe la trama di questo libro anche per la tecnica narrativa di Gospodinov che parte sempre frammentando il racconto per riportarlo ad un unico piano.
Gaustin, uno strano tipo che sembra muoversi nel tempo, inaugura a Zurigo una clinica che accoglie coloro che hanno perso la memoria. La sua bislacca cura per il recupero di questi pazienti diviene così popolare che in poco tempo l’Europa intera decide di indire un referendum sul passato migliore in cui vivere.
La storia in sé è certamente nuova ed originalissima ma è totalmente funzionale al vero intento di Gospodinov che si conferma anche qui il cantore unico della malinconia, della nostalgia e del tempo.
Il libro ha una prosa a tratti poetica e sparse qua e la nel testo sono seminate frasi che ti risuonano in testa per settimane dopo la lettura
“Il passato si crea solo a quattro mani” chi ha perso qualcuno che amava sa quanto questa affermazione sia vera. Quando se ne va chi ha condiviso un pezzo di vita con te se ne va per sempre anche quella parte di quel tuo passato vista con gli occhi di quella persona.
“Un Dio con l’Alzheimer ci esonererebbe da tutti i nostri obblighi. Senza memoria, nessun crimine”.
E tutti quanti noi almeno una volta avremmo voluto cancellare un evento passato per non sentire il senso di colpa.
Cronorifugio è un libro importante, denso e a tratti per molti anche doloroso perché tocca qualcosa che accomuna tutti gli esseri umani: il passato con i suoi ricordi, i suoi rimorsi e i suoi rimpianti.
Ma è anche un libro ironico a tratti quasi comico e ci parla della storia di una parte di Europa che a noi italiani concentrati sulla mittleuropa ci è quasi sconosciuta.
Scritto con una maestria estrema, con la capacità rara dell’autore di guidarti all’interno di una trama che all’inizio appare poco chiara e poi si disvela perfetta come un gioco di scatole cinesi e ti porta esattamente dove voleva l’autore..
… Nel tuo personale Cronorifugio, perché sono certa come lo è Gaustin, che ognuno di noi ne abbia uno, nascosto, protetto e gelosamente custodito.
Recensione di Annachiara Falchetti
Commenti