LA PROFESSIONE DEL PADRE, di Sorj Chalandon

LA PROFESSIONE DEL PADRE, di Sorj Chalandon

Il romanzo è ambientato negli anni 50 in Francia quando il generale De Gaulle, divenuto presidente della repubblica, si trova a gestire una nazione ancora scossa dalla tragedia della seconda guerra mondiale e attraversata da una profonda crisi sociale, la cui instabilità politica è accentuata dalla GAP, una associazione terroristica , poi confluita nel Fronte di Liberazione Nazionale, che si proponeva di uccidere il generale e riconquistare l’Algeria.

In questo quadro storico di sospetto, di terrorismo e di instabilità, Chalandon inserisce la storia di Emil e della sua famiglia.

A raccontare in modo semplice e scorrevole, è proprio Emil che ormai adulto ripercorre le tappe fondamentali della sua vita e conduce il lettore all’interno della sua famiglia. Il tono leggero della narrazione contrasta molto con la complessità dei temi trattati, ossia la difficoltà di vivere in una famiglia malata e di cercare e raggiungere il proprio posto nel mondo sapendo di poter contare solo su se stessi. L’autore affronta il tema della genitorialità, dell’essere padre e della gioia che ne dovrebbe derivare se vissuta con equilibro e amore.

Emil descrive una casa silenziosa, avvelenata dalla paranoia del padre che galleggia tra realtà e fantasia creando un clima cupo, di sospetto e speso sospeso, come se si attendesse un evento tragico e ineluttabile. La moglie sembra incapace di comprendere le reali condizioni del marito e le conseguenze negative sul figlio che viene coinvolto dall’uomo nelle sue fantasie folli, trascinato in una realtà parallela popolata da spie, personaggi della GAP, cospirazioni e progettazioni di azioni militari e attentati per uccidere De Gaulle e riconquistare l’Algeria.

Emil è costretto a vivere in ambiente malato, manovrato da un folle, non può frequentare nessuno, non può avere amici. Solo poco per volta si renderà conto e cercherà di liberarsi dal giogo paterno. Per anni, i fatti esterni alla famiglia, la politica, la guerra, gli attentati, le tensioni sociali si ripercuoteranno sulla mente dell ‘uomo peggiorando la sua situazione quella della famiglia in quarto persone fragili.

Recensione di Patrizia Franchina

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